DISTANTI… MA CONNESSI

A casa, ma non soli i ragazzi della nostra scuola, accompagnati quotidianamente dalle insegnanti delle classi, dall’infanzia alla quinta primaria.

“Non facciamoci sentire da papà» tre anni compiuti da poco e un ditino davanti alla bocca che chiede di far silenzio alla mamma che prende il cellulare. Parte una nota vocale: «Ciao bambini, continuiamo a studiare insieme la poesia del papà!». La voce allegra è quella della maestra Tiziana Scarpa alla quale è bastata la chat di classe per fare didattica a distanza già alla materna.

I bimbi della scuola dell’infanzia del nostro istituto ripetono a casa i versi delle filastrocche e sono accompagnati dalle insegnanti in diverse attività quotidiane . La buona volontà tirata fuori da insegnanti, famiglie e ragazzi in questo periodo di quarantena è ancora più evidente nel caso degli studenti più grandi alle prese con la vera didattica a distanza.

Tutte le insegnanti della scuola primaria, infatti, hanno organizzato didattica a distanza utilizzando verie modalità, che vanno dall’invio di compiti via mail e relative correzioni quotidiane, alla creazione di vere e proprie classroom digitali.

Didattica a distanza, scuola 2.0, videocall con gli studenti, videolezioni. Possiamo attuarla in diversi modi, ma la sostanza non cambia. In tempi così preoccupanti  per il Paese, è importante che la Scuola continui a svolgere il proprio ruolo, sempre più importante per la crescita e la realizzazione delle donne e degli uomini del domani.

E ancor più in un periodo così incerto, è determinante il ruolo di guida che gli insegnanti devono avere nella vita degli studenti. Insegnare attraverso il web, utilizzando gli strumenti più all’avanguardia per comunicare formazione e cultura, è una sfida per i nostri insegnanti, che quotidianamente sono impegnate in queste nuove modalità di insegnamento.

Le prossime settimane non saranno semplici per i nostri ragazzi: sono giorni in cui vedono diminuire le occasioni di socializzazione, respirano nell’aria incertezza, preoccupazione e paura. Per questo diventa ancora più importante la presenza, virtuale ma reale, delle loro insegnanti. Crediamo che “incontrarsi” e parlare con le loro insegnanti costituisca per ogni bambino un momento straordinario di “normalità”, serenità e continuità.

Cliccando sul link sottostante si può leggere l’articolo pubblicato sul quotidiano AVVENIRE il 15 marzo 2020, in cui si cita il nostro Istituto.

Articolo AVVENIRE